Disturbi del sonno
Nel momento del disimpegno notturno, l’abbandono al torpore dell’addormentamento e la sospensione dallo stato cosciente che il sonno condiziona costituiscono per il bambino il momento cruciale del distacco temporaneo dalle proprie figure di riferimento. In particolari periodi evolutivi critici della vita del bambino possono insorgere alcuni ostacoli significativi che impediscono il tempo del riposo, ad esempio difficoltà di addormentamento, frequenti risvegli, faticosa ripresa del sonno, agitazione, ansia, impossibilità a dormire soli, episodi di enuresi notturna fino ad intense paure, pianto, agitazione ed inconsolabilità. Queste difficoltà spesso insorgono in corrispondenza di momenti cruciali di passaggio, come ad esempio l’inserimento al nido, alla scuola materna o alle elementari, un cambiamento nell’assetto familiare, ed altro ancora.
Indubbiamente i genitori sono estremamente provati dall’impossibilità del figlio di poter riposare tranquillamente, essendo essi stessi messi nelle condizioni di assisterlo durante la notte, a volte anche per periodi significativamente lunghi. Può accadere che i tentativi messi in atto per risolvere il disagio non siano sufficienti, con la conseguenza di aumentare lo stato di agitazione del bambino e la sensazione di impotenza del genitore.
Il passaggio dallo stato di veglia a quello di sonno rappresenta un momento simbolico di separazione del bambino dai propri genitori e le estenuanti trattative perché sia raggiunta un’autonomia diventano, in alcuni casi, territori privilegiati dove il bambino insiste nel voler misurare il limite di tollerabilità e resistenza del genitore.
Che posizione assumono la madre, il padre, chiamati ad essere fisicamente presenti ed a rispondere anche nel tempo della notte ai richiami del loro figlio? ad abbandonarsi al sonno interroga il genitore? Quale esigenza il bambino reclama con insistenza, al punto tale da stravolgere la naturale alternanza del ritmo sonno-veglia?